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Che l’Italia sia un paese dalle poche nascite lo ha certificato anche l’Istat. Nel febbraio del 2020, infatti, ha rilasciato alcuni dati molto preoccupanti. Dal 1918 non c’è mai stato un saldo così negativo tra morti e nascituri: per ogni 100 persone passate a miglior vita, nascono soltanto 67 nuovi bambini.

Una delle cause è spesso da ricercarsi nelle poche disponibilità finanziarie delle famiglie e dal fatto che trovare un lavoro stabile è molto più difficile che in passato. E, questo, sicuramente incide sul fatto che uomini e donne, mediamente, diventano genitori in età più avanzata.

Un altro aspetto che va considerato è anche che il sostegno alla famiglia, nel nostro paese, non è ai livelli degli stati più avanzati. Certo, ci sono misure come il bonus bebé ma, evidentemente, tutto questo non basta.

A supporto di tutto ciò, c’è un dato che deve far riflettere: un’indagine realizzata da mUp Research e Norstat ha sottolineato come, negli ultimi 36 mesi, circa 210mila famiglie – il 13,3% di quelle sotto esame – hanno chiesto un prestito per sostenere le spese derivanti dalla gravidanza e dalla nascita del primo figlio. Spese che, come, vedremo, non sono certamente di pochi euro ma si parla di numeri a tre cifre.

Del resto, se si analizzano le spese che si devono affrontare nei 9 mesi di gravidanza, almeno per quanto riguarda il primo figlio, si superano i 3000 euro, arrivando a 3.411€. Quasi 400€ al mese in più, praticamente come se stessi fittando una stanza o pagando il mutuo.

Le soluzioni per affrontare le spese

Ovviamente, non tutti possono affrontare queste spese e, di solito, gli italiani hanno due soluzioni: o affidarsi ai parenti oppure chiedere un prestito. Per quanto riguarda il primo caso, sono diverse migliaia di famiglie che hanno chiesto aiuto, ad esempio, ai nonni che, andando molto spesso in pensione con il sistema retributivo possono avere una disponibilità economica in tarda età che molti giovani oggi si sognano.

Per il secondo punto, esistono anche delle tipologie di piccoli prestiti che possono essere richiesti per far fronte alle spese. Ed è proprio sfruttando questa possibilità che 125mila famiglie hanno chiesto un prestito già nei 9 mesi di gestazione in modo da affrontare tutto con più serenità.

I costi del primo anno di vita del bambino superano, sempre secondo l’indagine che abbiamo menzionato all’inizio, quelli sostenuti durante la gravidanza: 3.577€ contro i 3.411 menzionati prima. Se sommassimo le cifre si arriverebbe a circa 7mila euro che, diviso i 21 mesi (9 mesi di gravidanza e i 12 del primo anno) fanno poco più di 300€ al mese. Una cifra, comunque, di tutto rispetto soprattutto per quanto concerne le famiglie monoreddito o che non hanno una posizione lavorativa buona.

Quanto costano i figli

Più avanti si con i tempi – l’iscrizione all’asilo nido e o il supporto della babysitter – porta, comunque, alle stesse conclusioni: cioè che una fetta considerevole di italiani usa la possibilità di usufruire di piccoli prestito o finanziamenti per affrontare le spese per il bambino, nella speranza che gli si costruisca un futuro degno di questo nome e non fargli mancare niente.

L’indagine, realizzata a dicembre 2019 con 1.691 interviste CAWI a persone con fascia d’età dai 18 ai 74 ha, quindi, messo in risalto alcune carenze tutte italiane: dal welfare inadatto e insufficiente con i tempi che corrono al fatto che un figlio oggi costa troppo per le famiglie. E questi sono solo alcuni dei motivi per cui si fanno sempre meno figli.

Ad alleviare, però, le sofferenze dei genitori sono gli istituti di credito che, rispetto ad esempio al 2008, hanno profondamente allentato la morsa dei finanziamenti riuscendo a concederli con più facilità.