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Nella lotta all’evasione fiscale diventa definitivamente obbligatorio l’uso di un registratore di cassa telematico. Già introdotto dal decreto Rilancio nel 2019, per le partite IVA dal prossimo anno diventerà fondamentale dotarsi del registratore telematico o adeguare quello già posseduto entro il 31 gennaio 2021.

Cosa comporta questa scadenza per i commercianti?

Cos’è e come funziona?

Il registratore di cassa telematico sostituisce la cassa tradizionale e permette di inviare in tempo reale all’Agenzia delle Entrate gli incassi giornalieri tramite la procedura presente sul sito “corrispettivi elettronici”.

La procedura è del tutto automatizzata e avviene a fine giornata, quando il registratore invia un file XML contenente tutti i dati degli incassi. Questo file non è modificabile e alterabile in nessun modo. Grazie all’invio telematico degli incassi, le relative fatture e ricevute si trasformeranno in scontrino digitale.

Uno strumento dunque che rappresenta un ulteriore passo in avanti nel processo di dematerializzazione delle procedure fiscali e lotta all’evasione fiscale, dopo l’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica B2B a partire dal primo gennaio 2019.

Cosa prevede la normativa del registratore di cassa telematico?

Ogni registratore è identificato da un QRCODE e deve essere attivato o disattivato solo dal personale di laboratori abilitati dall’Agenzia delle Entrate, in quanto devono garantirne l’autenticità, l’inalterabilità e la certezza dei dati, e deve essere messo in servizio con la prima trasmissione utile.

Tutte le fasi dell’utilizzo sono monitorate dall’Agenzia delle Entrate: attivazione, messa in servizio, verificazione periodica e dismissione. La normativa prevede inoltre che siano sottoposti a verifica biennale.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate, a livello gratuito, mette a disposizione dei contribuenti interessati, in area riservata del sito web, un’apposita procedura web, per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri. Questa procedura è utilizzabile anche per il tramite di dispositivi mobili.

I vantaggi per i commercianti sono principalmente due:

  • La possibilità di non emettere scontrini con valenza fiscale;
  • l’esonero dal registrare quotidianamente i corrispettivi in quanto sostituiti dallo scontrino telematico.

Se finora il registratore di cassa è stato obbligatorio solo per la grande distribuzione, dal 31 gennaio 2021 lo sarà anche per i piccoli commercianti. Per poter richiedere l’utilizzo del registratore elettronico è necessario presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate, che poi andrà rinnovata automaticamente ogni 5 anni.

In caso di guasti o impossibilità a trasmettere i dati a fine giornata, l’esercente deve provvedere a chiamare nell’immediato un tecnico abilitato e, nell’attesa che si ripristini il corretto funzionamento, utilizzare un altro registratore di cassa funzionante.

Quali sono i costi?

Non è sempre necessario l’acquisto di un nuovo registratore di cassa. Molti registratori di cassa già in uso possono essere adattati in modo da rispettare i requisiti previsti nelle specifiche tecniche emanate dall’Agenzia delle Entrate.

Qualora l’adeguamento non fosse possibile, l’esercente può beneficiare, per gli anni 2019 e 2020, di un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto, e di 50 euro in caso di adattamento, per ogni strumento tecnologico utilizzato.

il suo utilizzo è consentito a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’IVA successiva al mese (ovvero al trimestre, se la liquidazione è trimestrale) in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento del registratore telematico.

Il credito deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa, e nelle successive dichiarazioni fino a quando non se ne conclude l’utilizzo.

La moratoria

In riferimento alla scadenza precedentemente fissata al primo luglio 2019, dobbiamo considerare che il “Decreto Crescita” ha concesso una sorta di moratoria di sei mesi. Ciò significa che non saranno previste sanzioni per chi non si sarà ancora adeguato con la cassa elettronica entro il 31 dicembre 2019. A condizione che siano correttamente effettuati tutti gli adempimenti connessi al versamento delle relative imposte.

Chi ancora non ha attivato i registratori telematici, potrà certificare i corrispettivi memorizzando gli stessi con i registratori di cassa già in uso, o con l’emissione di ricevute fiscali.